Forcello

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mercoledì 23 gennaio 2013

GALLO FORCELLO o Fagiano di Monte

        FAUNA DELLA VALCHIUSELLA

“  VALCHIUSELLA ”  -  (Torino)

IL GALLO FORCELLO o Fagiano di Monte


     Il fagiano di monte, nome comune gallo forcello, nome scientifico LYRUSUS TETRIX, appartiene all’ordine dei galliformi, e alla famiglia dei tetraonidi.
   Il termine tetraonide è derivato probabilmente dal greco antico e il suo significato è quello di “far chiasso in quattro”, è evidentemente collegato alle abitudini canore e gregarie di questi animali nel periodo degli amori.
   L’Italia rappresenta uno dei punti più meridionali di diffusione della famiglia dei tetraonidi, tipica dei climi freddi. La sua origine  risalirebbe al periodo terminale dell’orogenesi alpina seguita da glaciazioni (circa 25-40 milioni di anni fa) .
   I tetraonidi hanno seguito il progressivo ritiro dei ghiacciai verso nord  e sono rimasti solo nelle zone che hanno mantenuto le caratteristiche ambientali di quei tempi e cioè in ambiente alpino di alta quota. Come noto, infatti, ad ogni metro di innalzamento in quota corrispondono, per quanto riguarda il clima, flora e fauna, circa  1800 metri in direzione nord. Moltiplicando 1800 metri per  l’altitudine in cui si trova l’Osservatorio che è 1638 s.l.m., otteniamo una distanza di 2.948 Km in direzione nord e quindi alla latitudine di paesi come Svezia o Norvegia, dove le popolazioni di galli sono numerose e il clima simile a quello delle nostre Alpi. Attualmente la consistenza della popolazione regionale  in Piemonte può essere stimata in 2000-4000 coppie.
   Vediamo quindi le caratteristiche di questo grosso uccello che mostra un marcato dimorfismo sessuale: il maschio ha le piume color nero-azzurro scuro, le ali hanno una bordatura bianca e la coda ha la forma di lira,  possiede due caruncole rosse alla base del becco, molto evidenti nel periodo degli amori; la femmina invece non possiede le caruncole, e il suo piumaggio è di color bruno scuro con strie nere e barre bianche, decisamente meno appariscente rispetto a quello del maschio. Il gallo forcello ha anche alcune interessanti particolarità:  per affrontare le tempeste di neve  è dotato di un vero e proprio filtro di finissime piume sui fori del becco; ha le zampe e le dita dei piedi ricoperte di piume, particolarità questa comune ai tetraonidi; sulle dita dei piedi ha delle escrescenze ossee (rachidi) che costituiscono una sorta di ramponi da ghiaccio.
   Nei giovani la differenziazione fra i sessi inizia a un mese e mezzo di età, quando compaiono nei maschi le prime piume scure sui fianchi e sul dorso. A due mesi e mezzo il piumaggio dei maschi è ormai brunastro ad eccezione del collo e delle ali. I giovani maschi si distinguono dagli adulti per il colore meno scuro, meno brillante e poco ricco di riflessi metallici, le piume della testa e del dorso hanno venature rossastre e la coda è meno lunga e meno forcuta; le remiganti esterne sono più appuntite e macchiettate all’apice.
   Habitat e alimentazione: normalmente sull’arco alpino il gallo forcello vive in boschi misti dotati di spesso sottobosco arbustivo; il suo habitat più caratteristico è  tuttavia il limite della foresta tra i 1.600-2.000 di quota, dove tra le conifere ormai rade dominano arbusti di rododendro, ontano nano e mirtillo. In estate predilige i pendii freschi e umidi con esposizione settentrionale, mentre in inverno, quando la temperatura  si abbassa sotto i - 4°C, il gallo forcello che ha una temperatura corporea di 41gradi centigradi, si  scava una galleria orizzontale nella neve lunga circa 60 cm., nelle quali si rifugia per difendersi dal gelo e risparmiare energie, restando immobile per gran parte della giornata, sempre  con la neve chiude l’ingresso della galleria, e con i suoi escrementi  si isola dal contatto con la neve. In caso di pericolo sfonda il soffitto della galleria e si invola, lasciando l’impronta delle remiganti sulla neve.
   L’alimentazione del gallo forcello è molto varia: si nutre principalmente di gemme, foglie, rametti di mirtillo e rododendro, erbe e bacche, che sono la parte più consistente della massa d’alimento consumata durante tutto l’anno; in inverno quando gli arbusti non sono disponibili in quanto coperti dalla neve, la dieta viene integrata da aghi di pino e abete, di sorbo degli uccellatori e ontani, rametti di larice, foglie di rododendro e di altri vegetali.
   Gli alimenti di origine animale (farfalle, api, mosche,cavallette, vermi, formiche, larve ecc.) , disponibili nella bella stagione, sono molto importanti per lo sviluppo dei pulcini e dei giovani, in quanto ricche di proteine
   Riproduzione e svezzamento: alla fine di aprile i maschi si riuniscono per le loro caratteristiche parate nuziali antecedenti l’ accoppiamento in luoghi detti “arene” in genere caratterizzate da scarsa vegetazione e poco ripidi, dove si mettono in mostra con rugolii e soffi, saltelli, piccoli voli ed esibizioni del piumaggio per tutto il mese di maggio soprattutto nelle prime ore del mattino o verso il tramonto non è difficile infatti udire il canto dei maschi e quindi poter assistere a queste magnifiche esibizioni. Solo il maschio dominante, cioè quello che riuscirà a mantenere il centro dell’arena, e allontanerà i rivali si accoppierà con le femmine. Da segnalare che il gallo forcello con un solo accoppiamento feconda l’intero grappolo di uova.
    Proprio nelle immediate vicinanze dell’Osservatorio Faunistico si organizzano osservazioni di questo tipo in quanto è una zona particolarmente vocata  e ricca di arene. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al  348-0050844   è  preferibile pernottare presso l’Osservatorio in quanto le esibizioni dei galli iniziano poco prima dell’alba.
   La femmina costruisce il nido a terra, cova da 6 a10 uova e alleva la prole senza l’aiuto del maschio; dopo 26-27 giorni nascono i pulcini. I piccoli compiono brevi voli già a 15 giorni, ma sono in grado di volare bene solo ad un mese di età. Dopo la nascita i piccoli rimangono con la madre sino a che non sono autosufficienti .
   Il periodo degli amori termina a fine maggio o nei primi di giugno.  Se non esiste disturbo o modificazioni ambientali le arene rimangono conservate per numerosi anni, anche per decenni o, addirittura,secoli.
   L’importanza della specie, sia dal punto di vista biologico che venatorio,  dovrebbe stimolare  idonei provvedimenti di tutela. Le perdite di giovani sono imputabili prevalentemente alle cattive condizioni atmosferiche nel mese li luglio e all’azione di predatori quali la volpe, l’ermellino, la faina, l’aquila, i corvidi, Sono in aumento le segnalazioni di predazione di nidi da parte di cinghiali e corvidi ; inoltre lo sci alpinismo e le ciaspole hanno un impatto deleterio nel periodo invernale che è tra i più delicati .     

Gianni  Luciani


Video:  "i gladiatori della montagna"



Videomovie realizzato dalla Regione Piemonte a scopo illustrativo ed educativo per scolaresche e interessati.

     



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Videomovie visibili su You Tube.


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Immagini del Gallo Forcello o Fagiano di Monte

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